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L’autore dovrebbe essere noto ai più ma, per i pochi che lo ignorino, Isaac Asimov (Bielorussia 1920 – USA 1992) è stato uno dei più prolifici ed apprezzati scrittori di fantascienza moderni. La sua visione del futuro ha lasciato traccia nell’immaginario collettivo e le sue opere, oltre che tradotte in ogni lingua, hanno ispirato due film in ambito fantascientifico (io, Robot ; l’uomo bicentenario).
Uno scrittore visionario, che ha condotto a livelli estremi l’analisi sociale fatta tramite la letteratura fantascientifica, ma anche un professore di biochimica della Boston University nonché uno dei più grandi divulgatori scientifici del secolo scorso.
Il vagabondo delle scienze è una raccolta di 62 brevi saggi apparsi in riviste e quotidiani e spaziano su su un’ampia varietà di argomenti: si passa dal fondamentalismo religioso al creazionismo, analizziamo la possibilità di vita extraterrestre, si attraversano rivisitazioni moderne di personaggi favolistici (come la gallina dalle uova d’oro) o letterari (la chimica di Sherlock Holmes) e viriamo verso riflessioni sul futuro del pianeta Terra e dell’uomo, sulle stelle e sul turismo extraterrestre, sino ad arrivare alle tecnologie più recenti.
La profondità del testo e la chiarezza espositiva (che si mantiene anche nelle traduzioni) hanno l’unico limite di riguardare argomenti ad oggi un po’ “datati”, ma il fascino della lettura, il senso di meraviglia con cui Asimov riesce a tenere il lettore attaccato al libro, permangono tutt’oggi inalterate. Le sue ipotesi, talvolta ardite sino ai limiti dell’improbabile (ma sempre scientificamente corretto), hanno il potere di affascinare le menti e convogliarle nella ricerca curiosa di conoscenze sempre più profonde ed avanzate.
Lo scienziato è stato un esemplare predicatore di ciò verso cui provava affetto, a vantaggio di tutto il suo pubblico, studenti o lettori. Questa passione è stata accolta, rielaborata, interiorizzata ed ha prodotto una generazione di amanti della scienza. Asimov ha amato il sapere nelle sue forme più alte e la sua vita è stata una continua ricerca verso una maggiore diffusione della verità scientifica, nella convinzione che ciò potesse ridurre le distanze tra le genti e portasse l’umanità verso un più alto livello della propria evoluzione, quantomeno sul piano culturale. Dai suoi libri si evince una continua tensione verso un miglioramento, verso un cambiamento in positivo, verso uno stato superiore al precedente: il lettore cresce mentre legge e si lascia trasportare nell’immaginario scientifico partendo da esperienze comuni (ora una partita a biliardo, ora una -poco banale- frittata). Una esposizione semplice che si cala adattandosi a tutti con maestria, precisione ed accuratezza scientifica.
Questo vuol essere nulla più che un tributo al genuino e perenne fascino che ha Asimov ha esercitato su una mente adolescente, poi giovane, poi adulta, sperando che altre giovani menti possano venire affascinate dal mondo che ci circonda fino a cercare di scoprirne i segreti più nascosti negli angoli più remoti, senza cedere all’abbattimento ma puntando a superarsi e migliorarsi ogni giorno. E tendere ad un miglioramento, ad una evoluzione che ci porti “là, dove nessun uomo è mai giunto prima” è il miglior augurio che mi sento di poter fare, a tutti noi.
